Il Respiro che Connette
Quante volte nella vita avete avuto la sensazione di non respirare correttamente?
Di percepire un respiro disarmonico e disconnesso, come se qualcosa non stesse funzionando nel verso giusto? Oppure, quante volte vi siete resi conto che le vostre emozioni e stati d’animo stavano influenzando negativamente il respiro, causando delle “interferenze” nel flusso costante e naturale dell’aria.
Ebbene, se vi è capitato ritenetevi fortunati, poiché già solo il fatto di esservene resi conto è un fattore molto positivo, indice di una certa consapevolezza e capacità di ascolto del proprio corpo.
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Essere Consapevoli del Proprio Respiro
è il primo passo per una consapevolezza globale
Al contrario, la maggioranza delle persone non solo respira in maniera innaturale, ma non è consapevole di questa profonda disarmonia.
In questa serie di articoli scopriremo le tecniche per riacquistare la normalità del respiro, in modo di poter far fluire l’energia vitale in ogni parte del corpo. Capiremo qual è il ruolo della respirazione, non solo da un punto di vista fisiologico, ma in quanto componente primario all’interno della nostra macchina biologica umana.
Inoltre, verrà stabilito un percorso logico e sequenziale per iniziare fin da subito a rieducare il respiro, utilizzando un approccio non convenzionale, attraverso esercizi di base che ci permetteranno di sbloccare, riequilibrare e ripristinare il libero flusso respiratorio.
I nutrienti fondamentali
L’aria che respiriamo è solo uno dei tre nutrimenti principali dell’essere umano. Attraverso la respirazione assorbiamo le sostanze nutritive necessarie alla sopravvivenza. Gli altri due nutrimenti principali sono il cibo/acqua e le “impressioni”. Queste ultime rappresentano ciò che il nostro cervello recepisce attraverso i 5 sensi esterni e i 5 sensi interni, il modo in cui decodifichiamo la realtà esterna e ciò che accade all’interno di noi. Se fossimo deprivati di qualunque stimolo esterno/interno la vita cesserebbe all’istante. A questi tre nutrimenti principali se ne potrebbe aggiungere un quarto, ovvero il “movimento”. Muoversi è indispensabile al fine del corretto funzionamento dell’organismo ed è alla base per qualunque lavoro di tipo trasformazionale ed energetico.
Oltre l’aspetto prettamente fisiologico, in quanto processo di scambio e assimilazione di sostanze con l’ambiente esterno, il respiro svolge il ruolo di “ponte”, connettendo e mettendo in comunicazione reciproca varie componenti dell’essere.
Quindi, è molto importante comprendere fin da subito il ruolo di complementarietà che svolge il respiro all’interno della macchina biologica umana, e come esso sia fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio e dell’armonia tra le varie parti, non solo da un punto di vista fisico e fisiologico, ma anche psicologico, emotivo ed energetico.
Ognuna di queste componenti è strettamente interconnessa con l’altra, ciò significa che un blocco o una qualsiasi disarmonia in una di queste parti causerà una reazione a catena, riverberandosi nell’intero sistema.
La respirazione profonda porta a pensare in profondità e la respirazione superficiale porta a pensare in modo superficiale.
Comunicare con l’Essenza
Il respiro mette in comunicazione la parte di noi che più conosciamo, quella più razionale, quella che spesso chiamiamo “Io”, con la parte più recondita, inconscia e apparentemente irrazionale e che spesso ci spaventa, ovvero la nostra Essenza.
Questo “essere nell’essere” è parte di noi, ci comunica e ci parla, ma spesso non lo ascoltiamo perché troppo distratti dalla realtà che ci circonda, troppo ammaliati dall’ambiente esterno. Tornare a respirare in modo naturale significa instaurare un rapporto comunicativo con la nostra Essenza, con la parte più pura e genuina del nostro essere. Significa iniziare a conoscersi più profondamente e riscoprire parti di sé dimenticate, imparando a differenziare cosa siamo realmente, da tutte le falsità e le menzogne che spesso crediamo essere, ma che in realtà non ci appartengono.
Per ritrovarsi bisogna prima perdersi, abbandonarsi, lasciarsi andare, cadere nell’oblio, per poi riemergere sotto una nuova forma. Placare il respiro permette di placare la mente, prendere consapevolezza che noi non siamo i nostri pensieri, soprattutto i nostri pensieri negativi, ma siamo ben altro. Ci renderemo presto conto che per “essere” non necessariamente dobbiamo “pensare”, che sotto il frastuono della nostra mente di superficie la nostra Essenza comunica con noi ad un livello sottile attraverso la sua voce silenziosa. Scopriremo che le intuizioni profonde scaturiscono dal silenzio, piuttosto che da analisi e ragionamenti intellettuali. Tornare in contatto con la propria Essenza vuol dire essere più presenti nel qui e ora, attenti e intuitivi.
Le emozioni
La respirazione è inoltre direttamente collegata con il nostro centro emozionale. Basti osservare cosa accade ogniqualvolta un’emozione scaturisce dentro di noi: ci agitiamo, il cuore batte più velocemente e il respiro accelera. Oppure al contrario: tratteniamo il respiro e andiamo in apnea.
Le emozioni possono essere positive o negative. Esse scaturiscono sia a seguito di un evento esterno, ad esempio quando rivedo una persona a me cara dopo molti anni provocandomi un’emozione di gioia, oppure come frutto di un processo interiore, ad esempio ripensando ad un evento spiacevole posso provare rabbia o tristezza.
Per quanto riguarda le emozioni positive, ed entro certi limiti, non solo non recano alcun danno, ma sono una componente chiave per la felicità e il benessere dell’individuo. Al contrario, le emozioni negative, producono sempre effetti dannosi e a volte disastrosi per il nostro organismo, causando una serie di reazioni chimiche nel corpo con produzione di sostanze tossiche (cortisolo, l’ormone dello stress) e alterando il normale flusso del respiro.
Ansia, stress, paure, nervosismi, preoccupazioni, pensieri negativi, tutto questo può alterare permanentemente il modo in cui ci muoviamo, lo stato di tensione dei nostri muscoli, il funzionamento degli organi interni e interrompere il flusso naturale del respiro.
Ma così come la respirazione è influenzata direttamente dalle emozioni anche rieducando il respiro si potrà compiere il processo inverso, agendo in maniera diretta al fine di avere un controllo maggiore sui propri stati emotivi, imparando a gestirli e a ridurre notevolmente la quantità incontrollata di emozioni negative.
Tornare a respirare in modo naturale permette di compiere un vero e proprio percorso di riordinamento psicoemotivo che condurrà verso un maggior benessere, pace ed equilibrio interiore.
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Disclaimer: Il Qi Gong non si sostituisce alle cure mediche ma le può coadiuvare ristabilendo una maggiore consapevolezza del proprio corpo. Il Qi Gong non è una pratica alternativa ma fa parte della Medicina Tradizionale Cinese e lavora sinergicamente con la Medicina Occidentale. Prima di praticare Qi Gong è fondamentale sottoporsi a un completo esame medico da parte di un professionista qualificato che possa valutare se la persona è sensibile alla disciplina terapeutica. Allo stesso modo anche nel seguire la pratica del Qi Gong è necessaria una guida qualificata. Termini e Condizioni | Privacy Policy | Cookies Policy | Recchia Alex P.I. 12924890010